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IL MANIFESTO

Perché le amministrazioni locali o i canditati sindaco/a dovrebbero porre al centro dei loro programmi elettorali la trasformazione delle città in Città per le donne?
Le risposta è semplice: le donne rappresentano una risorsa fondamentale per una politica che abbia come obiettivo un radicale cambiamento dell’approccio. È il tempo di profonde mutazioni: è urgente e necessario favorire l’inclusione, l’attenzione al prossimo e al nostro pianeta, porre al centro il benesserefisico e spirituale dell’essere umano e pensare alle future generazioni. È il tempo di abbandonare una politica predatoria, aggressiva e muscolare per abbracciare la cura, l’attenzione e la gentilezza. È il tempo di una città sana, pulita, non inquinata, verde, sicura, rispettosa delle differenze e attenta ai bisogni dei suoi cittadini e delle sue cittadine. È il tempo delle donne, pensando al beneficio di tutti e di tutte, di qualsiasi età, identità di genere, scelte di vita, appartenenza etnica e religiosa. Le donne vogliono lavorare, essere retribuite in modo equo e coltivare liberamente i propri sogni e ambizioni.
Le donne che lavorano producono reddito per sé e per le proprie famiglie, hanno un progetto di vita senza penalizzazioni, senza rinunce, partecipano alla vita sociale, culturale, politica ed economica.
Pensare all’occupazione delle donne significa aumentare la loro autonomia e soddisfazione, la possibilità di spesa delle famiglie, sostenere i consumi e quindi in definitiva sostenere l’inclusione, lo sviluppo e il lavoro di tutti.Molte donne vogliono anche essere madri. È una scelta personale con un grande valore collettivo. In Italia, si fanno pochi figli anche perché non si vedono prospettive certe per il futuro e molte donne sono in difficoltà a conciliare lavoro e maternità. Questa scelta va riconosciuta e supportata, attraverso la promozione dell’occupazione femminile e l’attenzione alle necessità delle famiglie e a quei servizi accessori che ne semplificano la vita.L’Italia è una nazione ferita. Ferita dalla crisi economica, ferita dal Covid, ferita dalla crisi demografica, ferita dalla percezione della mancanza di futuro.
Le donne possono essere il perno del processo di cambiamento e di cura di questo Paese, lavorando sulle città per cercare di ripararne i traumi e trovare nuovi percorsi di sviluppo. Pensiamo infatti che lo sguardo delle donne ai problemi possa fare la differenza, crediamo che le donne debbano essere coinvolte maggiormente nei processi decisionali e lavorativi, in tutti i campi, e che si debba agire attivamente perché si creino le condizioni per liberare tante energie, oggi troppo poco riconosciute ed espresse.Vogliamo dunque avviare un cammino in cui tutte le donne e gli uomini italiani possano riconoscersi per proporre alle amministrazioni cittadine un approccio e un piano di azioni che costituiscano buone pratiche per le Città per le donne. Non solo per poter finalmente vedere riconosciuti e soprattutto attuati tutti i diritti che la nostra Costituzione sancisce, ma soprattutto per avviare quel cambiamento profondo che il mondo chiede per ritrovare un nuovo equilibrio.È il tempo delle donne, è il tempo che tutte le città italiane diventino città pensate per le donne, laboratori per un mondo inclusivo e sostenibile. Un mondo gentile, un mondo per tutti.

Le prime proposte

ABITARE

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Una città a dimensione di donna e di tutti, è una città in 15 minuti. Una sfida per il futuro, con l’obiettivo di proporre una vita meno affannata, che conceda tempo per se stessi e per i propri cari. Chiediamo una città bella, non inquinata, con spazi pubblici e verdi accoglienti e sicuri, che favorisce la mobilità pubblica e dolce, i servizi e il lavoro nei quartieri, il benessere e la sostenibilità.Il verde e lo spazio pubblico, a tutte le scale, hanno un ruolo fondamentale nella vita quotidiana, poiché sono luoghi e occasioni di condivisione e incontro. Chiediamo città pensate per persone che camminano o vanno in bicicletta e non solo per le auto, che hanno invaso quasi tutto lo spazio accessibile.La città fisica è un’importante struttura di welfare e di abilitazione, per raggiungere obiettivi importanti di non-discriminazione, equità e inclusione. Bisogna rendere la città sicura, promuovendo azioni per cui le donne e i cittadini tutti, possano sentirsi accolti e protetti in tutti i luoghi della città, durante tutto giorno e anche la sera.La bellezza, il rispetto e la cura del territorio e degli edifici rafforzano il nostro senso di appartenenza e, a loro volta, generano responsabilizzazione verso i luoghi dell’abitare.

AMMINISTRARE

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Innovare e rendere efficiente e flessibile la pubblica amministrazione è il primo gesto di rispetto che un’istituzione deve avere per i suoi cittadini e cittadine.L’attuale rigida struttura gerarchica vive il rapporto con i cittadini/e in termini di superiorità/subordinazione piuttosto che di servizio.Oggi più che mai è necessario immaginare un’amministrazione che si ponga in atteggiamento di ascolto per capire come organizzarsi o riorganizzarsi; che sappia abitare il territorio con una visione policentrica dello spazio urbano in cui far vivere la comunità, riscoprire le identità dei quartieri e far crescere il senso di partecipazione nello spazio pubblico mettendo al centro la persona e avvalendosi della partecipazione dei suoi abitanti.La questione di genere deve diventare asse portante del rinnovamento delle amministrazioni comunali, motori dei diritti riconosciuti a livello legislativo e costituzionale.

CONVIVERE

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Le diversità dei cittadini è una risorsa enorme: le persone che abitano le città hanno identità multiple, rispetto al genere, all’orientamento sessuale, all’età, alle scelte di vita, all’origine geografica, alla lingua, alla cultura e alla religione.Le Città per le Donne lavorano perché le differenze siano la principale opportunità di cui una società dispone, promuovendo pratiche di interazione, combattendo ogni forma di discriminazione e favorendo le attitudini e le propensioni individuali e spazi di partecipazione alla vita comunitaria.Città sensibili, che riescono a intercettare precocemente le situazioni di fragilità e a intervenire tempestivamente a sostegno. Città aperte, laiche, inclusive e accoglienti.

CREARE CULTURA

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Il ruolo della cultura è centrale come fattore di accompagnamento e accelerazione dei processi di sviluppo sostenibile e per la crescita personale, spirituale e relazionale delle persone.La cultura è anche fattore di crescita economica e, per questo, deve tornare a essere alla base della catena di generazione del valore. Il patrimonio e l’offerta artistica e culturale delle nostre città sono spesso ricchi e le donne hanno grande parte nel presidio e nella gestione dei luoghi della cultura, in professioni sovente altamente specializzate.È urgente, da parte di chi governa le città, una presa di posizione determinata ed efficace per salvaguardare questo patrimonio. Tutti devono poter godere del beneficio dei progetti culturali, che non devono essere considerati un lusso, ma una necessità e devono coinvolgere l’intera cittadinanza, anche attraverso politiche di gratuità per gli utenti svantaggiati. Chiediamo anche un maggiore riconoscimento economico per chi presta la propria professionalità in questo settore.Le sedi della cultura devono informare e formare, anche e soprattutto sui nuovi linguaggi informatici, in mancanza dei quali si rischia di vedere esclusi/e cittadini/e che non riescono ad accedere ai servizi, oggi in gran parte sulle piattaforme digitali.

CURARE

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Il tema della qualità della vita dei cittadini negli aspetti fondamentali: salute, assistenza, accessibilità, sostegno, prossimità deve essere un pilastro nella vita di una città che guarda al futuro.Salute intesa come insieme di sanità e cura sociale: prendersi cura di qualcuno, come di qualcosa, vuol dire non dimenticare e non distrarre lo sguardo dalle situazioni difficili. L’attenzione delle donne alla relazione conosce fino in fondo la potenza e la necessità della cura così intesa.Le Città per le Donne non rimuovono, non dimenticano, non ignorano, ma sperimentano nuove soluzioni e si attivano affinché i problemi possano diventare opportunità di crescita collettiva e innovazione sociale. Inclusione e coesione sono condizioni essenziali per comunità sane.

DECIDERE

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È compito del Comune la regia delle città. Far crescere un ambiente culturale che riconosca l’apporto importante e visionario della leadership femminile è cruciale per lo sviluppo di un progetto di apertura a nuove sfide. La necessità di una maggiore presenza femminile nelle posizioni decisionali delle nostre città non è soltanto una questione di diritti, ma anche e soprattutto una scelta strategica. Chiediamo che nelle giunte e nelle nomine a esse afferenti sia essere riconosciuto il diritto alla parità di genere.Ci aspettiamo che le amministrazioni locali diventino il motore di un lavoro di sensibiliz-zazione sulla parità di genere tra le vecchie e le nuove generazioni, premiando attività, start up, aziende grandi e piccole, pubbliche e private che si muovano verso il dovuto riconoscimento del ruolo delle donne nei consigli di amministrazione e nel management.

EDUCARE

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È lo strumento primario per costruire relazioni basate sulle pari dignità e sul rispetto delle differenze tra le persone, per formare bambine/i, adolescenti, giovani e adulte/i a modelli alternativi rispetto alla cultura prevalente.L’attenzione alle pari opportunità, in termini di educazione e formazione, autostima, consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità, deve partire dall’educazione dei bambini e delle bambine per diventare lo strumento principale della lotta alle discriminazioni e agli stereotipi di genere, alle pratiche di bullismo e mobbing, alla violenza psicologica e fisica, cui le donne sono ancora, troppo spesso, soggette.È fondamentale incentivare l’accesso femminile alle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), attraverso un lavoro di sensibilizzazione a partire dalle scuole di primo grado e la formazione in campo finanziario e nella gestione del risparmio.Si deve promuovere un’attenzione al linguaggio di genere, nelle fiabe come nei modelli ispirativi, educando i bambini e le bambine nello stesso modo.Chiediamo di iniziare la formazione e l’educazione di bambini/e prima e mantenerla più a lungo nel tempo, rendendo più facile l’accesso a nidi, scuole primarie, secondarie e Università, consapevoli che l’istruzione è il motore per far ripartire l’ascensore sociale nella nostra società.

LAVORARE

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È dimostrato da studi scientifici: l’occupazione femminile contribuisce significativamente allo sviluppo ed è direttamente proporzionale all’investimento in nidi, asili, scuole e servizi adeguati alle famiglie. In Italia la percentuale delle donne che lavorano e sono pagate equamente, rispetto agli uomini con le stesse opportunità di carriera, è ancora troppo bassa.Chiediamo un incremento di tutti gli strumenti e di strutture che rendano più facile la conciliazione lavoro - famiglia per madri e padri. I servizi devono essere numericamente congrui, gratuiti o comunque a prezzi accessibili. Occorre al contempo vigilare su alternative come il Lavoro Agile per evitare che un innovativo strumento di facilitazione si trasformi in una nuova penalizzazione. Per agevolare il lavoro da remoto, bisogna potenziare i luoghi in cui questo sia possibile, quindi biblioteche, case del quartiere, coworking center di quartiere.Occorre facilitare le donne che intendono avviare nuove imprese, predisporre incentivi fiscali alle aziende che assumono personale femminile e incentivare proposte di wecare aziendale.Chiediamo di avviare una sperimentazione su modalità lavorative “a misura di donna” e al contempo a misura di tutti, che lascino spazio anche ad altri bisogni e interessi. Le amministrazioni locali dovrebbero essere le prime a promuovere questo indirizzo, in rete con gli enti pubblici o partecipati.

PROMUOVERE BENESSERE

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Il benessere è soggettivo ognuno deve avere il diritto di vivere in un condizione di benessere fisico, psichico, spirituale ed economico. Ci impegniamo a raccogliere le istanze delle donne e degli uomini per dare voce alle loro esigenze in primis per una vita senza violenza, mettendo in atto ogni possibile attività volta a prevenire la violenza contro le donne e a difendere le vittime di queste e i diritti degli orfani di donne morte per femminicidio. Sosteniamo il diritto delle persone di vivere in modo libero, consapevole e sicuro, la propria sessualità e la genitorialità.Pensiamo che non ci sia benessere se non in un pianeta sano e che ciò inizi dall’azione di ognuno nelle scelte quotidiane ad esempio in ciò che mangiamo, in ciò che sprechiamo e come riutilizziamo, sosteniamo quindi ogni azione volta all’implementazione di una economia circolare cittadina.Il benessere del corpo e della mente passa attraverso la possibilità di sviluppare la creatività delle bambine e delle donne in luoghi dove possano trovare occasioni di incontro, di condivisione e di sviluppo delle proprie potenzialità ludiche, artistiche e creative.Crediamo che per fondamentale promuovere la vita sportiva e all’aria aperta, la cura del corpo. Lo sport non deve essere discriminante per donne e bambine, poiché favorisce il rafforzamento del carattere, dell’autostima, la socializzazione e la diffusione di valori competitivi sani e collaborativi.